lunedì 20 gennaio 2020

martedì 14 gennaio 2020

SVILUPPO DELLE COMPETENZE DIGITALI


Ciao, e benvenuto nel mio blog!

In questo articolo, come premesso in quello precedente, desidero trattare la sesta area individuata dal documento DigCompEdu: facilitare lo sviluppo delle Competenze digitali degli studenti.

Per poter mettere in pratica questo compito, tuttavia, è necessario fare un passo indietro.
Coloro che devono, prioritariamente, avere delle competenze digitali sono gli insegnanti e gli educatori: come accennato nell’articolo inerente l’umanità mediale, è fondamentale che la trasmissione di queste conoscenze venga fatta in maniera consapevole e con responsabilità. Inoltre, il docente (posto appunto che sia egli stesso formato adeguatamente) dovrà prendere in considerazione il fatto che non tutti i ragazzi o bambini che si trova davanti partono da una buona “base”. Iniziare con le informazioni basilari, anche se possono sembrare sciocche e ripetitive, è invece fondamentale per alcuni.

Il compito del docente è di accompagnare i giovani nell'elaborazione di una nuova coscienza degli effetti del loro agire in rete: a tal proposito la sesta area ci propone 5 competenze chiave. 





Insegnare ai bambini come e dove ricercare, a dove affidarsi, come verificare le informazioni trovate e ad avere un atteggiamento critico nei confronti delle stesse. 

Dare uno scopo di scaffolding all'attività, che consenta inoltre di comunicare, condividere ed esprimere pensieri e conoscenze.

Creare attività didattiche di vario tipo e con vari strumenti (app, siti ecc.), citando correttamente le fonti e tutelando il proprio diritto d'autore.

Proteggere gli alunni ed insegnare loro come farlo da sè; leggere, cercare e creare contenuti che coadiuvino al benessere fisico, psicologico e sociale.

Realizzare attività che richiedano di risolvere problemi, mettendo in pratica le proprie competenze anche applicando metodologie già conosciute a situazioni nuove. 


Questo è tutto per oggi!
Se avete altre domande, vi aspetto nei commenti 😉

Link al post precedente, in cui analizzo la terza area del DigCompEdu: https://elenabottura.blogspot.com/2020/01/didattica-digitale-digcompedu.html

venerdì 10 gennaio 2020

DIDATTICA DIGITALE (DigCompEdu)

Ciao a tutti, e benvenuti nel mio blog!❤

In questo post andrò ad analizzare la terza area promossa dal Framework Europeo delle Competenze Digital, ovvero quella inerente la didattica digitale.

Cos'è la didattica digitale 
Essa si riferisce ad una modalità di insegnamento/apprendimento differente da quella tradizionale basata sulla centralità del docente, che invece promuove il ruolo attivo degli studenti anche e soprattutto grazie alle tecnologie.

A chi è indirizzata

Naturalmente, chi ne fa maggior uso sono i docenti e gli studenti in ambito scolastico, ma nulla vieta che possa essere un metodo di educazione anche da parte di educatori o genitori.
Non è un requisito fondamentale, per i bambini, avere una determinata età: naturalmente sta all'adulto capire quali siano gli strumenti più adatti considerando i vari aspetti in termini di competenze del bambino, sicurezza del metodo utilizzato, budget e feedback dei bambini.

Come la si mette in pratica  

Ora veniamo al nocciolo della questione, la domanda che prima di tutte sorge alla nostra mente:
                          
                         "Ma come si fa?"

La didattica digitale prevede innanzitutto la progettazione: l'insegnante prepara vari strumenti digitali (come i classici power point; google maps;  poster, volantini e grafici con Canva; mappe concettuali grazie a LearningApps; piuttosto che sondaggi su conoscenze e desideri dei bambini tramite Mentimeter)..

Naturalmente non è necessario che gli studenti portino ognuno un device: essi possono essere presi in prestito dalla biblioteca scolastica, qualora ne disponesse, o semplicemente si può lavorare solo tramite quello del docente.

Grazie a mail, blog e documenti che consentono una risposta tempestiva del docente, egli potrà effettuare dello scaffolding (aiuto, in parole spicciole) anche se non si trova fisicamente con lo studente. Tale scaffolding può, come ribadito da DigCompEdu, venir dato anche da altri bambini, che commenteranno ed aiuteranno lo studente in difficoltà.
 Questo punto stimola la collaborazione tra studenti, che si aiutano in casi di necessità e si congratulano (creando così anche dei legami) con gli altri per i loro lavori. Viene meno, dunque, la "privacy" di una verifica o di un quaderno, che come ci hanno sempre detto gli insegnanti "Non dovete condividere e mostrare a tutti le vostre prove. Basta confrontarvi!". Questo 'basta confrontarvi' che tanto ci hanno ripetuto, viene invece sostituito da un 'basta isolarvi, mostrate e CONDIVIDETE!'.
Così, è evidente, la scuola prende tutto un altro sapore, che cessa di celarsi dietro a barriere di pseudo- privacy nei confronti dei propri artefatti, buttate giù in un secondo dall'insegnante se invece si tratta di risultati: i docenti, spesso, non si fanno problemi a dire i voti a voce alta, i "brav*" e i "non sufficiente"... Ma quando si tratta di capire il motivo di questa "bravura" o di questa "insufficienza" la risposta è sempre, o quasi: "dovevi studiare di più", "non scambiatevi le prove, non è lecito sapere ciò che hanno fatto gli altri, dobbiamo fare altro. Perdiamo solo tempo!".

La pianificazione, tuttavia, non viene fatta solamente dal docente, ma anche dagli studenti, che possono modificare continuamente i loro elaborati, migliorarli, aggiungere o togliere informazioni e prefissarsi scadenze che non dipendano necessariamente dai giorni ed orari scolastici. Essi possono inoltre reperire la tipologia di documenti e materiali che prediligono: video 📹,documenti scritti🗎, canzoni e audio🎵, interviste e telegiornali🎤...

Aspetti negativi

Certamente, tale tipologia di didattica non scampa ad aspetti negativi.
Innanzitutto, vi è la questione economica: non tutte le scuole dispongono di computer sufficientemente nuovi, o non ne dispongono proprio, o non in numero sufficiente. Anche le famiglie non hanno necessariamente computer o tablet: certo, se si pensa al Trentino- Alto Adige suona strano pensare che in casa non si abbia almeno uno di questi tipi di tecnologie, ma in alcune parti d'Italia? E nel resto del mondo?
Obbligare la famiglia all'acquisto di un pc, tablet o smartphone trovo sia inopportuno ed illegittimo. Ed anche se lo avessero, siamo certi che i genitori abbiano una conoscenza sufficiente degli stessi tale da aiutare i figli? In quanto, molto probabilmente, l'insegnante non partirà spiegando come si accende un computer, come lo si connette alla rete, cosa fare qualora si verificassero alcuni problemi comuni: spesso, e qui parlo per esperienza, gli insegnanti cominciano con l'idea che i bambini siano tutti dei piccoli Steve Jobs.
Non so voi, ma io non lo ero.

Un'altra problematica che può sorgere è quella relativa alla perdita della manualità: se tutti gli insegnanti utilizzassero solamente la didattica digitale, si giungerebbe a bambini che a stento sanno utilizzare una colla (ma sanno fare ctrl+ c), che non sanno scrivere bene tutte le lettere in corsivo (sul pc troviamo il noiosissimo stampatello) e per i quali il 'far di conto' significa aprire l'app 'calcolatrice'.
Naturalmente queste sono previsioni ampollose e provocatorie, ma credo sia passato il concetto.

Un ultimo aspetto negativo della didattica digitale è il fatto che, a causa della moltitudine di foto/video/documenti/link ecc. divenga complesso per i bambini, e talvolta anche per i ragazzi, ricordare dove andare a ricercare e trovare tutto il materiale, rischiando di 'tralasciare dei pezzi' (cosa che, tuttavia, può accadere anche nella didattica tradizionale, ad esempio perdendo le schede). 

Insomma, didattica digitale si... Ma con moderazione e sapiente utilizzo, affinché non vada a surclassare quella tradizionale, fatta di conversazioni a voce, inchiostro su carta, mani sporche di tempere e pennarelli ed immagini ritagliate.

Aspetti positivi

Dulcis in fundo... i punti in favore della didattica digitale.
Nella sezione precedente ne ho elencati vari che andavano a contrastare questa metodologia ma non preoccupativi: se la si mette in atto un motivo c'è, anzi, ce ne sono molti!

Innanzitutto la didattica digitale, proprio in quanto offre vari metodi per affrontare gli argomenti oltre al libro di testo standard, risulta indispensabile per studenti con DSA. Ciò non nega tuttavia l'utilità a studenti 'normotipici', che possono trarne vari benefici.

DSA è l'acronimo di 'Disturbi Specifici dell'Apprendimento' e si 
riferisce a dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. 
Il supporto, la descrizione ed il riconoscimento di tali disturbi 

Un altro vantaggio è sicuramente l'interesse che la tecnologia stimola nei bambini: essi sono infatti tendenzialmente attirati da essa, e pur affrontando un argomento scolastico che generalmente reputerebbero poco stimolante, affrontandolo in maniera digitale diverrà (con alte probabilità) molto più avvincente.

Computer e internet sono gli strumenti di lavoro del futuro, quindi meglio abituarli fin da subito, a patto che venga fatto con competenza da parte dell'insegnante e sicurezza.

Ultimo, ma non meno importante, internet spesso parla il loro linguaggio, quello dei cosiddetti 'nativi digitali': risulterà loro più semplice capire ciò che viene esplicitato e captarlo come un qualcosa di adatto a loro.

In conclusione, personalmente promuovo la didattica digitale... Ma con moderazione e sapiente utilizzo, affinché non vada a surclassare quella tradizionale, fatta di conversazioni a voce, inchiostro su carta, libri sottolineati, quaderni colorati, scritti e cancellati, mani sporche di tempere e pennarelli ed immagini ritagliate.

Voi come la pensate? Vi attendo nei commenti qui sotto!


Nel prossimo post, come precedentemente accennato, approfondirò l'area 6 del DigCompEd: facilitare lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti.

Qualora ancora non li aveste letti, vi rimando al post precedente insegnante tecnologico, fisico e digitale 
Ed al mio primo post umanità mediale 

Alla prossima 😉  

Elena



 

venerdì 3 gennaio 2020

DIGCOMPEDU : l'insegnante tecnologico, fisico e digitale


 La figura dell'insegnante è sempre stata ricoperta da un personaggio fisico.


No, non come questo!

Intendo dire che il docente è sempre stato una persona presente in classe, solita assegnare agli studenti pagine di libri da studiare per poi procedere, senza contegno alcuno, a strazianti interrogazioni.
Ad oggi, invece, all'insegnante viene richiesta una competenza digitale, che consenta ad egli di educare e formare attraverso metodi differenti rispetto a quelli tradizionali. Ciò non toglie all'insegnante la sua corporeità né tanto meno vuole sostituirlo da uno strumento tecnologico, bensì la digitalizzazione dell'educazione ha lo scopo di abbattere confini ed aprire nuove strade (che si rivelano essere indispensabili per alcuni, ed utili per tutti).
Nell'immagine che segue vi è una sintesi del DigCompEdu (Digital Competence Framework for Educators), il documento- quadro che descrive cosa significhi per gli educatori europei essere digitalmente competenti.



Potete trovare il documento ufficiale qui http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC107466/pdf_digcomedu_a4_final.pdf
e la relativa traduzione in italiano qui http://www.assoepict.it/sites/default/files/DigCompEdu%20Leaflet%20Italian_0.pdf

Le competenze elencate dal documento di cui sopra sono in totale 23 e vengono suddivise in 6 diverse aree:

1 Impegno digitale;
2 Risorse digitali;
3 Didattica digitale;
4   Valutazione digitale;
5 Valorizzare gli studenti;
6 Facilitare lo sviluppo delle Competenze digitali degli studenti.

È di mio interesse approfondire la terza area e la sesta, con le relative competenze: potete trovare le analisi di esse nei due post successivi questo. 

Vi rimando al post introduttivo precedente, qualora non l'aveste ancora sbirciato😉 https://elenabottura.blogspot.com/2020/01/umanita-mediale.html








giovedì 2 gennaio 2020

UMANITÀ MEDIALE

Benvenuto sul mio blog! Sono Elena e frequento l'università di Scienze della formazione primaria a Bressanone (Bz).
Ho deciso di dedicare il mio primo post ad un'introduzione al mondo mediatico, con alcune precisazioni circa i termini che utilizzerò ed i concetti che andremmo ad analizzare. 
Per leggere i post successivi, lascio il link infondo alla pagina. 
Buona lettura!

Prima di introdurre il concetto di competenza digitale, è necessario mettere per iscritto il fatto che "i media siamo noi".
Questa affermazione si traduce in vari paradigmi necessari al corretto utilizzo, ed alla corretta educazione, dei media.
Innanzitutto, i media sono dei mezzi di comunicazione che consentono la comunicazione con il pubblico, sia esso composto da una sola persona (come nel caso dei media "classici"), da molti (mass media) o da molti spettatori che leggono o guardano ciò che è stato scritto o prodotto da molti (è questo il caso dei new media). 
L'attestazione centrale ed inopinabile consiste nel fatto che i creatori dietro ai media, di qualsiasi tipo essi siano, sono gli uomini. Si parla in merito di umanità mediale, che ha l'obiettivo di educare ai media, attraverso i media, con i media e soprattutto di educare i media. Quest'ultimo concetto indica il fatto che essi sono la rappresentazione del nostro pensiero, una modalità attraverso la quale esternalizzare le nostre teorie, idee e conoscenze. 
Risulta immediato evincere da questa affermazione il potenziale dei media, ma paradossalmente vi sono anche molti rischi legati ad essi, che vanno limitati tramite l'educazione e la competenza mediale, di cui tratterò nel prossimo post. 

Post successivo: "La competenza digitale: DigCompEdu, l'insegnante tecnologico" https://elenabottura.blogspot.com/2020/01/digcompedu-linsegnante-fisico-e-digitale.html